A te che piangi i tuoi morti, ascolta

Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso
del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire
quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti.
Qui si é ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinita bontà
e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo
sono così piccole e fuggevoli al confronto!
Mi é rimasto l’affetto per te
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se allora era tutto così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
é gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa
del tuo arrivo tra noi, tu pensami così!
nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte,
dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso
alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

Preghiera del padre gesuita Giacomo Perico

1 commento su “A te che piangi i tuoi morti, ascolta”

  1. Carissime e carissimi,

    voglio condividere con voi questa citazione di Gandhi

    “Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un’amorevole capacità, una chiara intuizione e un’assoluta tolleranza”.

    Un abbraccio
    Nicoletta

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